Le esportazioni italiane di mobili verso la Cina sono diminuite del 17,6% nel primo trimestre

26-07-2023

Recentemente, il centro studi dell'Associazione italiana del legno e del mobile Federlegno Arredo ha elaborato i dati dell'Istituto nazionale di statistica italiano (ISTAT) riportando che il valore totale delle esportazioni di mobili e prodotti in legno ha raggiunto i 4,98 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2023, che è stato sostanzialmente lo stesso dei primi tre mesi del 2022.


La Regione Lombardia consolida ancora una volta la sua posizione di primo piano con un export di 1,2 miliardi di euro (29% del totale export), con un incremento del 3,9% rispetto al primo trimestre 2022. Segue il Veneto con 991 esportazioni milioni di euro (+1,3%).


Le esportazioni della regione Friuli Venezia-Giulia sono state pari a 581 milioni di euro, in calo del 3,8 per cento su base annua. Le Marche si sono piazzate al quinto posto con un export di 242 milioni di euro, con un incremento dell'11,1%, mentre la Puglia si è classificata ottava con un export di 105 milioni di euro, il calo maggiore del 20,8%.


Le esportazioni di mobili sono state pari a 3 miliardi di euro, con un aumento dello 0,3% rispetto al primo trimestre del 2022. Tra le prime 10 destinazioni di esportazione, la Francia si è classificata al primo posto, con un aumento del 5,4%, mentre al secondo posto le esportazioni dagli Stati Uniti sono diminuite del 9,5%, la Germania al terzo posto, con un aumento delle esportazioni del 4,6%, e la Cina al settimo posto, con un calo del 17,6%.


"I dati di filiera danno un po' di sollievo grazie ai risultati stabili nel trimestre in Lombardia e Veneto, ma l'export di mobili invia segnali meno ottimistici. Ciò si riflette anche nei dati sulla produzione di maggio 2023, con le esportazioni di legname in calo del 17,4% e quelle di mobili in calo dell'8,5%. Spiega Claudio Feltrin, presidente di Federlegno Arredo.


"Possiamo dire che l'industria del mobile è salita alle stelle e ha subito un calo negli ultimi due anni, ed è troppo sottovalutato per usare la parola "anormale". Ma non possiamo nemmeno ignorare i cambiamenti della domanda nei principali mercati di esportazione del mobile italiano. Gli Stati Uniti, pur rimanendo al secondo posto, hanno registrato un calo del 9,5%, la Germania è scivolata al terzo posto, mentre la Cina è rimasta al settimo posto con un calo del 17,6%. "


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